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L’Agenzia delle Entrate ha reso note le istruzioni operative necessarie per

Il ravvedimento operoso è la procedura che consente al contribuente di rimediare al

Spese Universitarie- detrazioni

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 17 marzo 2018 il decreto che fissa le soglie di spesa per l’università pubblica e privata che i contribuenti, per il 2017, devono utilizzare per il proprio modello 730/2018 o modello Redditi 2018. Ecco un riepilogo delle novità.
Gli importi fissati dal Miur rappresentano, come noto, la spesa massima detraibile riconosciuta per tasse e contributi di iscrizione versati dai contribuenti per la frequenza di corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali ovvero per la partecipazione a corsi di dottorato, di specializzazione e a master universitari di primo e secondo livello.
Analogamente a quanto previsto lo scorso anno, gli importi oggetto di detrazione sono modulati a seconda dell’area disciplinare di afferenza e della zona geografica in cui ha sede l’Ateneo.
Si ricorda che il decreto in esame è adottato poiché l’articolo 15, comma 1, lettera e) del Tuir prevede espressamente che ai contribuenti compete la detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute “per la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali,
in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà con decreto del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università
statali e considerando la disciplina e dell’area geografica”.
Di seguito si propone la tabella che indica i limiti di spesa ammessa all’agevolazione sopra ricordata:

 

Sono stati confermati, inoltre, i limiti di detrazione anche per i corsi post-laurea.
Da ultimo si ricorda che per il calcolo della detrazione, come previsto dal provvedimento, agli importi sopra esposti deve essere aggiunta anche la tassa regionale per il diritto allo studio.